Domani, non oltre!, con Dio per sempre… Che dolce incontro…! E «lì» guardandolo nella sua Vista, cantandolo nella sua Bocca e amandolo nel suo Fuoco… Si compì il tempo ed è giunta la fine, è iniziata l’eternità…! A faccia a faccia con Dio, adorando l’Essere nel suo essere e nelle sue Persone per essere chi è e come lo è; in un atto d’amore puro che gode nel gaudio essenziale di Dio, per sempre…! E questo sarà domani!

MADRE TRINIDAD DE LA SANTA MADRE IGLESIA

Tratto dal libro : “FRUTTI DI PREGHIERA. Retagli da un diario.”

 

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ASPETTALO, CHÉ ARRIVA

2.108. Tutti i misteri della vita di Cristo incominciarono nell’Incarnazione, si consumarono sulla croce e nella risurrezione, e si concluderanno con la sua ultima venuta. (3-12-64)

2.109. Il giorno del Signore…! Quello sarà il suo giorno ed il mio giorno…! Che giorno quando tutto si sottometterà a Lui dinanzi allo splendore della sua gloria…! (13-1-66)

2.110. Anima amata, se perseveri, Gesù ti porterà con Sé nell’ultimo giorno, e allora chi potrà toglierti il tuo gaudio? (21-4-67)

2.111. Non venir meno perché non percepisci Dio, ché l’Amore verrà, e presto; non stancarti!, ché altri si stancarono e albeggiò su di loro senza che se ne accorgessero nel loro torpore… Non stancarti, aspettalo, ché arriva! (25-4-67)

2.112. Quando Gesù verrà è necessario che tu stia con la lampada accesa ad aspettarlo; per questo devi procurare d’essere sempre preparato, e così Egli ti porterà alle sue nozze, dove vivrai di Dio e con Dio per sempre. È possibile? Che felicità…! Per sempre con Dio! (21-4-67)

2.113. Non sappiamo né il momento né l’ora, ma il Signore verrà e…, presto! Allora, cosa significheranno le nostre pene passate nella solitudine, nell’incomprensione e ancor di più nel disprezzo dei nostri persecutori…? (21-5-76)

2.114. Quanto patire nell’esilio per non incontrare Dio…! Anima cara, un giorno t’imbatterai nelle sue vene per sempre, ed allora che cosa saranno i patimenti di adesso, se non aumento della gloria di Dio e di vita eterna per te? (14-4-67)

2.115. L’eternità è di coloro che si sforzano; sforzati, anima mia, per entrare nell’eternità.(19-4-67)

2.116. Dio stesso è il premio eterno dei beati. Non stancarti di aspettare ché l’Amore tornerà a prenderti. (19-4-67)

2.117. Quando t’immergerai nelle Sorgenti eterne, cosa saranno le sofferenze che adesso patisci, se non gloria perpetua? (12-4-67)

2.118. Io amo Dio, e perché lo amo, devo donarmi senza misura, costi quel che costi. Ti aspetterò, Amore, nell’esilio, dietro i veli, fino al giorno definitivo del nostro incontro nella tua luce; ti attenderò fino al giorno eterno della tua volontà. (16-8-77)

2.119. Il mio spirito, soggiogato dall’Infinito, si consuma nella nostalgia dell’attesa di Dio. (22-11-72)

2.120. Che profonda nostalgia percepisce l’anima mia! Che nostalgia nel mio duro camminare…! Sempre in veglia io ti attendo con la mia lampada accesa… Non tardare, io ti attendo senza stancarmi! (6-8-70)

2.121. L’Amore verrà a prendermi, ne sono sicura, fiduciosa nella sua promessa…! Il Signore verrà a prendermi, già si avvicina…! È il suo passo, quello dell’Amore che più non attende; la sua voce m’invita a seguirlo. (6-8-70)

2.122. Attendo instancabile Colui che chiamo con grida di ardente richiesta, in profonde nostalgie: Vieni a me, Signore! (22-11-72)

IL TEMPO, PREZZO DI ETERNITÀ

2.123. Com’è buono Dio, che ci dà il tempo per potergli dimostrare il nostro amore, e ci dà l’eternità per dimostrarcelo Lui…! Anche nel tempo ce lo dimostrò soffrendo perché non gli mancasse nessun modo di amarci! (20-4-64)

2.124. Nell’eternità Dio, glorificato, riposerà nel suo amore per me, rendendomi felice per sempre. Nell’esilio è la mia anima che deve approfittare di ogni sofferenza, facendo così riposare Colui che amo, dimostrandogli il mio amore soffrendo. (20-4-64)

2.125. Il tempo è prezzo d’eternità, pienezza di possesso dell’Immenso e dimensione gloriosa della nostra anima-Chiesa. (10-8-75)

2.126. Dio mi ha dato un tempo mediante il quale mi chiede quel grado d’amore di cui Egli ha bisogno per la sua gloria e non altro; se lo perdo o non ne approfitto, il piano di Dio su di me non si compierà, ed allora, che farò? (12-9-63)

2.127. Ho una sola vita con un numero di giorni per santificarmi; se non ne approfitto, dove andrò a prendere ancor più vita? (12-9-63)

2.128. Nella medesima velocità con cui passa il tempo e le sue cose, si avvicina l’eternità con la pienezza della sua vita. (10-8-75)

2.129. Hai mai pensato profondamente alla verità dell’eternità dove tu sentirai, un giorno non lontano, la Voce che fisserà la tua permanenza eternamente: «Sei qui per sempre…, è finito il tempo…, è giunta la fine»? (27-11-61)

2.130. Se adesso ti sorprendesse la morte, il «per sempre» penetrante dell’eternità sarebbe per te vita eterna gaudiosa nella luce infinita, o saresti preda del nemico infernale nella tenebra disperante della condanna eterna…? Procura di vivere come desidereresti morire. (27-11-61)

2.131. L’eternità è vicina, anche se il cammino sembra allungarsi. Nel giorno eterno di Dio, cosa è il tempo? (6-3-67)

2.132. Un giorno qua, nel passare del tempo, è un giorno in meno per arrivare «là», al gaudio dell’eternità; perciò un giorno in più è un giorno in meno. (10-8-75)

2.133. Ogni istante, un passo in più verso l’eternità e un congedarmi dalla terra per venire da te. (28-6-61)

2.134. Tutto passa, e il passare di tutte le cose ci va avvicinando al possesso del Tutto, nella luce infinita del chiaro giorno del suo incontro. (10-8-75)

2.135. Nella misura in cui le cose passate restano oscurate dall’oblio, si va schiarendo con la luce della speranza l’avvenire vicino del giorno dell’Amore. (10-8-75)

2.136. Signore, metti la mia anima nel tuo centro, che è il mio, affinché la mia vita sia frutto d’eternità per me e per le anime che mi hai affidato. (12-9-63)

PELLEGRINA IN TERRA STRANIERA

2.137. Dio ti creò per l’eternità; e la terra è il luogo che ci conduce, giorno dopo giorno, verso la nostra fine. Cammina, come pellegrina in terra straniera, verso l’incontro con Dio. (15-1-67)

2.138. La terra, le creature, le cose… Amore, l’eternità mi chiama e il resto mi schiaccia!(27-9-63)

2.139. Nel mio camminare verso Dio, ad ogni istante mi elevo un po’ di più nell’ascensione verso di Lui e sono più vicina al mio fortunato congedo dalla terra. (28-6-61)

2.140. Nel mio volo veloce, quasi senza calpestare la terra in cui abito, dico a tutte le creature: allontanatevi da me, ché vado verso Dio!; e alla mia Trinità una: ricevimi, Amore, che vengo da Te! (28-6-61)

2.141. Oggi mi manca un giorno in meno per l’incontro felice e beato, eterno e definitivo, a faccia a faccia, con la mia Famiglia Divina. (28-6-61)

2.142. La mia vita, le mie appetizioni, le mie notti, i miei cordogli, le mie pienezze, le mie esperienze e le mie nostalgie sono così profonde e così misteriose, che mi fanno vivere vita in morte, esilio in gloria e ricerca in riempimento silenzioso per il giorno sospirato dell’incontro con Dio. (9-12-72)

2.143. Il mio vivere è desiderare, appetire, cercare e sentirmi insoddisfatta… Io voglio tutto ciò di cui ho bisogno, e ho bisogno di Dio tale quale è! (14-4-76)

2.144. Vivo in cielo senza esserne abitante e abito in terra senza viverci. (1-3-61)

2.145. Com’è duro l’esilio! Ma è il cammino glorioso che ci porta all’eternità, dove godremo per sempre, per sempre!, del fatto che Dio sia, in sé, da sé e per sé, infinitamente felice, per la contenzione compatta della sua perfezione vissuta in carità d’intercomunicazione familiare. (20-9-74)

2.146. O Eternità, Eternità amata!, col pensiero del tuo possesso, la mia anima, schiacciata dalla croce, salta dalla contentezza e ti desidera ardentemente; ma l’amore vince ed abbraccio la durezza del mio vivere, anche se il desiderio dell’Eternità mi immola di fronte alla terribile esigenza che mi brucia di possederla. (11-5-61)

2.147. Il mio spirito ha bisogno di correre… correre «lì», nella profondità dell’Essere, per stare con Lui amando ed essendo amata; e, adorando in atteggiamento sacerdotale, irrompere in un cantico amoroso di rendimento di grazie perché Dio è felice, infinitamente felice, coeternamente felice, consostanzialmente felice, in sé, da sé e per sé, nel gaudio infinitamente perfetto di Famiglia amorosa. Dio ci attende «lì» nel nostro posto, nella profondità fonda del suo petto. (12-9-75)

2.148. Dio ci attende «lì», dove si ascolta la Parola che, in sapienziale sapienza, il Padre pronuncia in un eterno silenzio d’infinito Amore ridonativo. (12-9-75)

2.149. Io voglio l’Essere perché ne ho bisogno, e soltanto in Lui e con Lui il mio cuore riposerà. Sono stata creata per Dio nella sua luce, nel suo amore, nel suo possesso… Per questo, Dio del mio cuore, dove sei…? E fino a quando aspettare…? Vieni a salvarmi dalla prigione di questo torturante esilio! (10-11-75)

2.150. Reclamo l’abisso dell’Essere, per immergermi nella sua profondità, ma mi separa l’abisso dell’esilio! (17-3-75)

2.151. A volte mi sembra di voler spezzare l’oppressione di questa chiusura e volare alla Patria, lì, con Dio per sempre, da dove si ascolta, nella luce ineffabile, la conversazione coeterna dell’eterno Essente. (10-11-75)2.152. Quando io sospiro l’eternità, non è che io desideri la morte, ma reclamo la Vita. La morte naturale è distruzione, e Dio non mi ha creato per morire. Per questo la morte, che è conseguenza del peccato, ripugna alla natura, come tutto ciò che è castigo. (8-10-65)

2.153. Poiché la morte è il mezzo che mi porterà alla Vita, la chiamo, benché mi ripugna, poiché dopo di essa, mi si dà l’eternità che la mia anima brama. (8-10-65)

2.154. Vivo dove non sono e sono dove non vivo. L’urgenza dell’eternità per me è tanto forte, che a volte devo farmi grande violenza per continuare a lottare sulla breccia. (14-8-65)

2.155. Ho perso i cammini e mi sono addentrata nella foltezza dell’Essere; dietro la bellezza del suo volto, accattivata, corro veloce, cercando il giorno eterno in cui la mia anima possa saziarsi, a faccia a faccia, nello sguardo infinito, lì, nell’Oceano amoroso dove l’Essere, dal tanto essersi, si è Trinità in un semplice essere di vita familiare. (8-7-61)

PRIGIONIERO DI AMORE E CARCERIERE DELLA MIA PRIGIONE

2.156. Vivo penando nella mia reclamante appetizione, perché mi sento spinta verso il giorno eterno della luce, verso le chiarezze dell’immenso Sole; e, dinanzi agli splendori del suo contatto, resto oscurata dalla nebbia della fede e dai veli dell’esilio, in necessità torturanti del giorno della luce. (9-12-72)

2.157. A volte il desiderio dell’eternità stringe tanto l’anima, che costa piangere il rimanere qui benché sia un minuto in più, per la veemenza dell’Amore che la chiama a Sé e per la volontà di questo stesso Amore che la trattiene. (22-11-63)

2.158. Com’è dura la vita! Com’è lungo l’esilio! Com’è dolce l’Eucaristia! Com’è vicino Dio…! Come potremmo vivere nel carcere del nostro pellegrinare se Dio stesso non si fosse fatto nostro carceriere? (9-7-75)

2.159. Nelle mie mattine di preghiera, cariche d’amori, ricolmo nell’esilio, nel modo qui possibile, le mie nostalgie di possedere l’Essere. (11-5-76)

2.160. Che gaudio poter vivere sulla terra tempi d’eternità con desideri d’amore puro ed in risposta di amore all’Amore infinito, amandolo con lo stesso amore dello Spirito Santo! (25-1-75)

2.161. Il tabernacolo m’invita all’eternità, mi spinge ad essa e mi parla del suo mistero; per questo la mia eternità sulla terra la trovo ai piedi del tabernacolo. (14-9-74)

2.162. Le mie mattine passate dinanzi al tabernacolo sono anticipo e vicinanze d’eternità, poiché la mia eternità, nell’esilio, è dentro il tabernacolo. (14-9-74)

2.163. Come si cammina faticosamente per il deserto…! Ma l’Amore infinito sta spiando ansimante in tutti i crocicchi per i quali va passando l’anima: «Non temere, lì dove tu andrai, andrò io con te per proteggerti con la mia nube di fuoco». (9-7-75)

2.164. Di fronte a ciò che vivo in paese straniero, l’eternità mi chiama, ed il cantare Dio, senza sapere, mi sostiene. (26-9-63)

2.165. Signore, voglio vivere d’eternità nell’esilio, essendo manifestazione del tuo Mistero tra gli uomini. (11-12-74)

2.166. Dio mio, sei l’unico sostegno con cui la mia anima tribolata può, rinforzata, continuare la sua corsa di dolore: dolore che si converte in amore nello sperimentare che il carico della mia croce per me diviene soave e dilettoso. (22-7-61)

2.167. La mia urgenza di Dio è torturante, per cui il mio contatto con ciò che non è Lui mi diviene straziante; tanto, che a volte mi sembra di stare per morire… «Ma non morrò, vivrò per cantare le gesta del Signore!». E quanto più soffrirò, tanto meglio, potrò offrire di più per la mia Chiesa mia. (21-11-74)

2.168. Amatore di amori, nel mio esilio ti sei fatto mio Prigioniero d’amore e Carceriere della mia prigione. Grazie, Signore! Se non fosse così, chi mi sorreggerebbe in questa cella tenebrosa!? (10-11-75)

ANSIE DI ETERNITÀ

2.169. Ho ansie dell’Eterno, perché il mio cuore, creato per l’Infinito, reclama il suo riempimento d’eternità. (27-2-73)

2.170. La mia sete di Dio è torturante come la gelosia, terribile come la morte, accesa come il fuoco… Per questo, Amore, quando verrai a me? (27-4-67)

2.171. Cerco Dio con le reclamanti appetizioni del mio cuore ferito dal tocco di Jahvè, in cauterizzazione di suppliche eterne e in richieste d’incontro. (9-12-72)

2.172. Tutto il mio cuore, riarso, dice all’Amore divino, esprimendo l’amore che mi brucia: O ti dai a me come la mia anima necessita, o morrò! (16-9-61)

2.173. O Eternità, Eternità amata!, sarà possibile che tu sia, un giorno non molto lontano, mio eterno possesso? (28-4-61)

2.174. Arriverà un giorno? Arriverà. In cui vedrò il tuo volto? Lo vedrò. E starò con te? Ci starò. E sarà per sempre? Lo sarà. Ed entrerò nella tua vita? Entrerò. Senza morire di gaudio? Senza morire. (15-11-74)

2.175. Ardo in ansie dell’Essere…! Lo vedrò tal qual è, domani…! Ogni giorno che passa è un giorno in meno per l’incontro definitivo. (15-2-76)

2.176. Il mio vivere è un costante appetire l’incontro con i fuochi di Jahvè, in una ardente richiesta di: Vieni a me!, in ansia irresistibile verso l’incontro nel giorno dell’Amore. (9-12-72)

2.177. Ho ansie come infinite, tendenze irresistibili, suppliche torturanti, impulsi incontenibili che mi lanciano all’incontro dell’Amore. (9-12-72)

2.178. Il mio spirito reclama l’eternità, davanti alla luce delle tue divine pupille che m’invitano a venire da Te. (6-1-67)

2.179. Che fame di Dio nel suo Essere e nelle sue Persone…! Che necessità di entrare «lì» per sempre, in quel giorno della luce, dopo aver attraversato l’abisso che ci separa dal Monte del Signore…! (11-12-74)

2.180. Signore, come ha bisogno di Te il mio essere assetato e ansimante in urgenze immense! E come diviene lontano il giorno vicino dell’eternità, questo domani anelato, per l’anima sposa, che solo cerca la pienezza del suo essere con il Bene amato! (20-11-66)

2.181. Ardono in nostalgie le profonde caverne del mio cuore. Ho fame di Dio costantemente con la appetizione dell’assetato che inaridisce in ansie delle refrigeranti sorgenti. (9-12-72)

2.182. Quando le mie ansie di Dio aumentano, la mia sete mi inaridisce e le mie caverne bramano la loro pienezza; le vene del mio spirito cercano la Sorgente eterna delle acque inesauribili per riempirsi nel fiume dell’eterna Fonte, e nel suo torrente, restare sature dell’infinito Essere. (4-8-70)

2.183. Solo Dio è la sazietà della mia sete e il riempimento delle mie fami. (18-10-74)

L’ETERNITÀ, COS’È?

2.184. L’eternità è l’infinità dell’Essere in un atto trinitario di vita divina. (6-8-59)

2.185. Dio è capacità infinita e perfezione pure infinita, onnicompresa nella sua stessa perfezione e nella sua stessa infinità. (15-9-63)

2.186. Dio si sa ciò che è, e onnicomprende quello che si sa compreso: questa è l’eternità. (22-1-65)

2.187. L’eternità è la capacità infinita che Dio si è, onnicomprendendosi in Trinità di Persone. (22-1-65)

2.188. Dio è l’Essere supremo, capace di racchiudere nella sua Sapienza, nella sua Espressione e nel suo Amore tutta la sua realtà, e per questo in Dio deve esserci un solo essere in attività trinitaria, e questa è l’eternità. (29-11-65)

2.189. L’eternità è l’identificazione dell’Essere e delle Persone nel loro istante eterno di vita infinita. (6-8-59)

2.190. L’eternità è l’atto di essere infinito in Sapienza Saputa in Amore. (31-8-59)

2.191. Dio è tanto perfetto, che è onnicompreso in tutto quello che è, essuto ed essendolo; senza che vi sia in Dio né passato né futuro, ma essere essendoselo che nel suo atto di perfezione si è onnicomprendente della sua stessa realtà coeterna, non onnicompresa dal tempo. Il tempo è la mancanza di capacità per vivere la realtà della vita in un istante. (29-11-65)

2.192. L’eternità è la capacità perfetta di onnicomprensione che Dio ha, la quale racchiude in sé tutta la possibilità infinita e realizzata che Egli è, e che, non restando in essa nulla che non sia compreso, non lascia luogo a successione di tempo. (9-1-65)

2.193. Dio è il Senzaprincipio, l’Eterno, ad una distanza infinita dalla creatura; distanza d’essere, di pienezza, di maestà, di sovranità… (15-9-63)

2.194. La capacità infinita dell’Essere, vissuta senza tempo, è l’eternità. (29-11-65)

CON DIO PER SEMPRE!

2.195. O Eternità!, nella profondità segreta del tuo abissale silenzio, si percepisce l’assaporamento infinito della tua Parola sostanziale nella sua esplicazione sonora di mistero eterno. (18-12-60)

2.196. Eternità, Eternità…! Dove non ci saranno più né attese né torture di morte, dove il giorno sarà eterno e senza fine, nella compagnia intima e familiare di nostro Padre Dio… (14-1-67)

2.197. Un giorno andremo all’Eternità per sempre… Che dolce speranza! Per sempre… a faccia a faccia con Dio nella pienezza dell’amore puro! Sogno di amore, in traboccamento di conquista…! (8-1-75)

2.198. L’eternità, per l’anima che ama e cerca veramente Dio, è la sazietà del suo amore in possesso completo del suo Amato. (11-5-61)

2.199. Quando apparirà Dio nella sua luce infinita e ti dirà: «Chiesa, vieni a me», allora, come colui che si sveglia da un duro incubo, potrai dire: «Sono nell’eternità e questo è per sempre!». (14-1-67)

2.200. Amore, nel giorno beato e felice dell’eterno albeggiare nella luce gloriosa, che intimo abbraccio ci daremo! (28-6-61)

2.201. Se l’incontro con Dio nell’esilio riempie l’anima fino al midollo dell’essere, cosa sarà il totale e definitivo incontro, nella luce eterna del chiaro giorno? (24-7-70)

2.202. Quando finirà la notte e albeggerà il giorno eterno, allora potremo dire: «Non sogniamo, siamo nell’eternità!». (14-1-67)

2.203. L’eternità è il felice incontro con le divine Persone nella loro comunicazione trinitaria. (31-1-67)

2.204. Arriverà un giorno in cui non ci sarà più notte, nel quale l’«Imprincipio» adempirà il tuo fine, e questo sarà il giorno dell’eternità. (14-1-67)

2.205. Nell’eternità, per vivere di Dio siamo fuori del tempo, viviamo in un altro modo distinto e distante da qui, nell’eterno albeggiare del Sole senza ombre, nel Principio senza principio. In… Dio per sempre, per sempre! (17-4-67)

2.206. Si compì il tempo! È giunta la fine…! Dio sempre a guardarmi e sempre guardato da me nella luce: questa è l’eternità… (14-1-67)

2.207. L’eternità è il giorno interminabile di preghiera saporosa vissuta nella compagnia della Famiglia Divina in piena luce. (31-1-67)

L’ETERNITÀ È DOMANI... ORA!

2.208. La vita è una corsa vertiginosa lanciata verso il domani dell’eternità, dove l’Amore infinito ci attende per introdurci a vivere nel recondito profondo del suo essersi Sapienza Canora d’Amore nella luce infinita del suo eterno splendore. (25-1-75)

2.209. Domani, non oltre!, con Dio per sempre… Che dolce incontro…! E «lì» guardandolo nella sua Vista, cantandolo nella sua Bocca e amandolo nel suo Fuoco… Si compì il tempo ed è giunta la fine, è iniziata l’eternità…! A faccia a faccia con Dio, adorando l’Essere nel suo essere e nelle sue Persone per essere chi è e come lo è; in un atto d’amore puro che gode nel gaudio essenziale di Dio, per sempre…! E questo sarà domani! (9-7-75)

2.210. Oh, che profondo gaudio quello del nostro cuore davanti alla speranza della nostra fede ricolma della promessa di un domani pieno di divinità…! E «lì», in quel punto-punto del generare divino, contempleremo con lo sguardo del Padre tutta la sua infinita perfezione, pur senza abbracciarla, prorompendo con il Verbo in canzone delle sue infinite perfezioni… E, dal tanto contemplare con il Padre e dal tanto prorompere con il Verbo in canzone di sapienza, bruceremo nell’amore infinito dello Spirito Santo per sempre! Anima cara, domani saremo con Dio, che gaudio…!, a faccia a faccia, così, senza niente o nessuno che ce lo possa togliere. (25-1-75)

2.211. L’eternità non è un sogno, è una realtà che io vivrò domani, dimorando nella Trinità. (15-1-67)

2.212. Domani, non oltre, saremo con Dio per sempre, nell’abbraccio del Padre, nella luce dei suoi occhi, nella Parola della sua bocca e nel bacio del suo Amore… Domani e per sempre! (13-2-75)

2.213. L’eternità è domani, e lì saremo per sempre con Dio, nella sua luce con la Chiesa trionfante senza il suo velo di lutto, innalzata in alto e sostenuta dal braccio amoroso di Colui che È, ricolma e avvolta di divinità. Cosa saranno allora le nostre pene passate, i nostri apparenti fallimenti, la beffa rabbrividente di coloro che ci opprimevano…? Come brillerà la verità, ora occulta dalla densa nube che avvolge la Chiesa! (11-3-75)

2.214. Domani sarò con Dio per sempre nell’eternità; oggi devo patire la sua assenza. Domani lo avrò in possesso; oggi lo ho nei desideri. Oh, che giorno quello di domani nell’eternità! (7-4-67)

2.215. Su, sogniamo oggi ad occhi aperti con la speranza che ci dà la nostra fede, piena d’amore. L’eternità non è un sogno, no; è un idillio di amore che vivremo domani. È così dolce la speranza della nostra fede nell’amore…! (10-11-75)

2.216. Il cielo non è un sogno, è la realtà del mio domani in luce chiara e, benché sembri lontana, è già! (5-10-66)

2.217. O Eternità amata, anche se tu ti occulti, io so che alla fine verrai per portarmi da te nella tua luce; e, anche se ora tardi, quando ti afferrerò, allora non ti perderò più; e questo sarà già!; domani, non oltre!, subito e per sempre! (23-1-65)